Pura e perfetta nel suo perlaceo candore di tinte quanto nella raffinata, intensa elegia dell’autentico belcanto che nel primo Romanticismo saldamente raccoglie e detta in avanti regole e sentire dell’opera di Scuola napoletana, facendo leva sulla storia di amore e morte più celebre che c’è. È quanto il ventottenne Vincenzo Bellini mette a segno in poco più di un mese agli inizi del 1830 per la Fenice di Venezia, su commissione nata per caso e dunque in tempi assai brevi, con la tragedia lirica in due atti I Capuleti e i Montecchi utilizzando un libretto di Felice Romani. La bacchetta sarà quella di Sebastiano Rolli, direttore d’orchestra dalla consolidata carriera internazionale. La messa in scena porterà la firma di Andrea De Rosa, regista teatrale di prosa e opera lirica che vanta grandi riconoscimenti da parte della stampa e della critica di settore, anche a livello internazionale. Il Teatro Grande di Brescia sarà capofila per conto di OperaLombardia per la produzione del titolo belliniano.
 
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L’opera verrà sovratitolata in italiano e inglese

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