Villa Sommi Picenardi e il Castello di S. Lorenzo, insieme a cascinali e complessi agricoli di grande interesse storico e architettonico, sono il lascito della storica presenza dei nobili Picenardi nel territorio cremonese verso Mantova.
Villa Sommi Picenardi fu per secoli una delle residenze principali della nobile famiglia cremonese, che tra ‘700 e ‘800 l’ha resa uno dei più interessanti complessi architettonici del territorio. Il complesso è tuttora di proprietà privata, oggi della famiglia Cassani.
Il giardino della Villa è uno dei primi esempi di giardino all’inglese sul territorio italiano; vi si trovano ancora i viali e i prati all’italiana, le statue, il tempio di Priapo, quello dorico dedicato a Castore e Polluce, oltre alle antiche scuderie e il Caffehaus, creati su progetto dell’architetto Luigi Voghera nel 1826.
Nella frazione di San Lorenzo si stringe intorno al castello di San Lorenzo, documentato a partire dal XV ma di origine probabilmente più antica, immerso nel verde del grande parco che lo circonda. L'attuale aspetto del castello è il frutto di varie fasi edilizie, la più importante delle quali ebbe luogo nel XIX secolo e che gli conferì l'aspetto attuale.
L’imponente e suggestiva facciata, con varie torri merlate di grande impatto scenografico e di chiaro richiamo medievale, sono gli elementi più suggestivi del castello.
Da segnalare, nella piccola frazione di Pozzo Baronzio, la chiesa parroccchiale dedicata alla Vergine Assunta. È un piccolo edificio sacro fondato negli anni a cavallo fra il XVII e il XVIII secolo. Nell'abside conserva il coro ligneo settecentesco in noce e l’ancona in muratura dove è racchiusa una copia del dipinto raffigurante l’Assunzione della B.V. Maria di Bernardino Campi, il cui originale è conservato al Museo Civico di Cremona.
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