Un filo sottile unisce parchi, oasi naturali e grandi giardini, i luoghi dove la natura è allo stesso tempo ispiratrice, spettatrice e da sempre coautrice
Ricchissimo di parterre floreali, il territorio cremonese è un museo open air tutelato dall’uomo, ma creato quasi sempre dalla natura artista. In qualche caso è alimentato anche dall’uomo, alla ricerca di acqua per sostenere l’agricoltura.
Il Parco del Serio, che segue il corso del fiume dalla valle montana fino alla sua immissione nell’Adda, ospita rarissime specie di anfibi.
Il Parco Adda Sud riguarda il corso inferiore del fiume Adda che, prima di gettarsi in Po, si perde in toruosi meandri nei quali, dopo forti alluvioni si generano le cosiddette “mortizze”.
Il Parco Oglio Nord comprende il tratto del fiume dall’uscita dal lago di Iseo fino a Ostiano. Il territorio che attraversa, in prevalenza agricolo, è ricco di boschi e meandri con vegetazione acquatica dove trova rifugio una ricca fauna.
Il Parco Oglio Sud comprende, invece, il basso tratto del fiume fino alla confluenza con il Po. All’interno del parco si trovano le Riserve Naturali Le Bine e le Torbiere di Marcaria. La prima si è originata dalla modificazione del corso del fiume a causa di lavori effettuati alla fine del 18° secolo; la seconda presenta ampi specchi d'acqua originati dall'estrazione della torba avvenuta fino alla metà del secolo scorso.
Il Parco del Po e del Morbasco occupa una porzione del territorio fino a Gerre de’ Caprioli, circa a 2 Km a sud di Cremona. La conformazione topografia è caratterizzata da superfici pianeggianti leggermente degradanti verso l’alveo del fiume Po.
Le aree della golena storica del Po e gli annessi territori fluviali del Morbasco e dei Navigli rivestono un’importanza fondamentale nello sviluppo del territorio cremonese legato alle acque di irrigazione della campagna produttiva.
Lungo il corso del Morbasco ancora si riscontrano importanti insediamenti storici e monumentali di origine monastica, civile, agricola e militare, realizzati in varie epoche. Queste strutture quasi sempre hanno sfruttato la morfologia dei luoghi per godere di posizioni sopraelevate.
Anche il nucleo fondativo della città di Cremona pose le sue basi su questi terrazzamenti al riparo dalle divagazioni del Po.
Inanellati come le note di un pentagramma, così, i parchi diventano il fil rouge di viaggi slow, ecofriendly e sportivi, all’insegna del piacere diffuso. Un ponte tra memoria e olfatto.
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