Crema
Seconda città della provincia di Cremona, presenta un centro storico ingentilito da una storia di preziosità architettoniche fortunatamente ben conservate.
ABITANTI
DENSITÀ
SUPERFICIE
ALTITUDINE
PATRONO
A metà strada tra Milano e Venezia, oggi il territorio cremasco è caratterizzato dalle splendide testimonianze architettoniche di epoca rinascimentale, seicentesca e settecentesca.
Tra gli altri, Palazzo Comunale (1525), affacciato su Piazza del Duomo, Palazzo Benzoni-Frecavalli (1627), Palazzo Marazzi-Griffoni (1422), Palazzo Vimercati-Sanseverino (1602), Palazzo Foglia (1650) e Palazzo Terni-Bondenti (1711). Sono presenti anche ville di epoca barocca o successiva, come Villa Tensini (1622), Villa Albergoni (XVII sec.) e Villa Martini (XVIII sec.).
Il Duomo di Crema, in stile gotico lombardo, è stato costruito tra la fine del XIII sec. e l’inizio di quello successivo.
Meritano una visita:
- il Santuario di Santa Maria della Croce (XV sec.), teatro di episodi leggendari e miracolosi;
- la Chiesa di San Bernardino degli Osservanti, edificata tra il 1518 e il 1534, in ricordo di una visita del Santo in città, che oggi funge anche da auditorium, oltre ad ospitare le funzioni religiose;
- la Chiesa di Santa Maria della Stella, che ospita una famosa “Madonna Nera”;
- l’ex Convento di San Domenico che oggi accoglie il teatro comunale e l’Istituto musicale Bruno Folcioni.
Il Museo Civico di Crema e del Cremasco, presso l’ex convento di Sant’Agostino, raccoglie molte testimonianze archeologiche, artistiche ed etnografiche.
Nel 2005 è stata acquistata una grande collezione di macchine per scrivere: Crema, infatti, è stata a lungo sede della Olivetti.
La sezione di archeologia fluviale è la più innovativa, aperta nel 2010: conserva, infatti, le piroghe preistoriche che solcavano i corsi d’acqua della pianura. Si tratta di una delle più interessanti e significative collezioni a livello nazionale di imbarcazioni ricavate dallo scavo di un tronco d’albero. Della collezione fanno parte 13 piroghe, quattro esposte (dal Po, dall’Oglio e dall’Adda) e altre nove sottoposte a studi.
La sezione di Arte Moderna ospita una selezione della pittura e della scultura cremasca dell'Ottocento e del Novecento. Angelo Bacchetta ed Eugenio Giuseppe Conti, Luigi Manini e Antonio Rovescalli, sono fra le personalità che più divennero famose in ambito teatrale e pittorico a livello europeo.
Nel maggio del 2015 è stata inaugurata la sezione dedicata alla tradizione organaria, che illustra le storia e le modalità operative di una delle attività di artigianato artistico che caratterizzano il tessuto produttivo cremasco.
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