- Arte e Cultura
I gioielli di Lea Stein
"Tutto cominciò da un bottone"- I gioielli di Lea Stein a Casalmaggiore
Domenica 16 febbraio sarà l’ultimo giorno disponibile per ammirare le centinaia di creazioni in fogli di acetato di cellulosa che i coniugi Steinberger hanno realizzato dagli anni ’60 in poi con una tecnica ancora oggi segreta e vincente.
Nelle teche della Sala Zaffanella, pervenuti direttamente dall’archivio parigino di Lea Stein, sono esposte le spille più rare, fra cui le strabilianti serigrafate, gli oggetti di tabletterie (alcuni dei quali creati come prototipi per Guerlain), bracciali, anelli, collane e bottoni, con colori, forme e fantasie originalissimi ed inconfondibili. E naturalmente tutti i suoi “personaggi” (la Ballerina, Carmen, la Tuffatrice, Marcella, i Mandarini…), gli animali (il cane Ric, il gatto Gomina, il Lemure, la famosa Volpe…), gli oggetti, i protagonisti dell’Ile aux Enfants…
La mostra ha suscitato l’interesse di collezionisti e ammiratori italiani e stranieri, giunti a Casalmaggiore dalla Gran Bretagna, dalla Francia, dalla Germania, dai Paesi Bassi e persino dalla Tasmania: impossibile, per gli appassionati di Lea Stein, perdere un’occasione unica come questa, dal momento che si tratta della prima esposizione “ufficiale”, autorizzata e curata dalla stessa artista francese, che ha presenziato all’inaugurazione insieme alla figlia Carole, dopo aver supervisionato la disposizione di tutti i suoi gioielli nelle teche espositive e seguito personalmente la stesura del catalogo.
Nata nel 1936 a Parigi da famiglia ebrea di origine polacca e sfuggita agli orrori della guerra, Lea Stein ha iniziato la produzione delle sue spille negli anni ’60, realizzandoli nelle più curiose e affascinanti fantasie con fogli di acetato di cellulosa, tagliati e “sovrapposti” dal marito Fernand con una tecnica da lui stesso inventata e mai uscita dal segreto familiare, da sempre oggetto di imitazioni in tutto il mondo. L’originalità dei suoi pezzi è quindi affidata a questa ricetta geniale ed è garantita dai fermagli di chiusura a “coda di rondine” sui quali è incisa la scritta “Lea Stein - Paris”.
“Immergersi nel mondo delle creazioni di Lea Stein-scrive la curatrice della mostra- è un’esperienza totalizzante: colori e forme molteplici si rincorrono dando vita a monili vibranti dai tratti puliti che trasmettono l’essenza dei soggetti rappresentati e la variegata personalità artistica dell’autrice”.
Lorena Taddei in questa esposizione ne racconta la storia, alcuni aneddoti legati all’ispirazione creativa, alla produzione, alla diffusione e al successo del marchio, sulla base delle lunghe chiacchierate con Mme Lea e Mr Fernand.
La mostra (aperta fino al 16 febbraio 2020 nella Sala Zaffanella del museo) è curata da Lorena Taddei, in collaborazione con Roberto Cavaglià, Elisabetta Ghidini e Paolo Zani; traduzioni di Silvia Tomasoni.
Photo - Luigi Briselli
Segnaliamo che nella giornata di lunedì 17 febbraio, dalle ore 11 alle ore 17:00, sarà possibile acquistare bijoux originali firmati Lea Stein della antiquaria milanese Lorena Taddei, che ha curato la mostra e scritto i testi del catalogo con il marito Roberto Cavaglià.
INFO: www.museodelbijou.it
Orari
Martedì-sabato: 10:00 - 12:00 e 15:00 - 18:00
Domenica e festivi: 15:00 - 19:00
Visite guidate e laboratori didattici solo su prenotazione