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DA-ANTO-logichepop
Una mostra che porta in scena due artisti del panorama italiano
ed internazionale (David Pompili ed Antonio Catalani in arte
Holaf).
Artisti lontani per età, (scelta voluta per abbracciare un lasso di
tempo diverso), ma uniti dal messaggio che solo la pop art
riesce a mandare.
Pompili originario di Spoleto annovera nella sua carriera
artistica mostre in tutto il mondo con due partecipazioni alla
biennale di Venezia, Catalani invece giovane emergente si
distingue per il suo operato in italia ed Europa con mostre
personali e rigenerazioni artistiche attraverso la streeat.
La mostra avrà una durata di due mesi con inaugurazione il
09/11/2023 e chiusura il 23/12/2023 .
La pittura di David Pompili e Antonio M. Catalani in “DAANTOlogiche pop” muove dal supporto. Il supporto determina i
percorsi semantici d’ogni loro lavoro.
Il destino narrativo e concettuale della loro pittura è segnato dalla
funzione originaria propria della superficie scelta; un supporto
che, concettualmente, è il luogo di un contenuto.
Si tratta di un procedimento rigorosamente Pop, duchampiano:
Pompili - Catalani traggono un frammento d’oggetto dal mondo e
ne evidenziano il carattere significante, nello stesso tempo
forniscono una nozione complessa del ready-made, superiore alla
stessa concezione del “ready-made corretto” degli ultimi dadaisti
degli anni sessanta. Si pensi alle pitture su cartone da imballaggio
di Rauschenberg e a certi capricci assemblaggistici dei nouveaux
réalistes.
In ogni caso i due artisti suggeriscono l’identità tra significante e
significato, mentre il supporto e il segno rappresentato su di esso
divengono un dato unico che non può essere scisso nella
percezione.
Va detto che non si tratta di un lavoro infinito, infatti se è vero che
è possibile trovare infiniti supporti, è altrettanto certo che
gradatamente l’uso della pittura nei lavori di entrambi, spostano
l’attenzione verso un carattere narrativo e immaginativo. Pompili
Catalani ci portano così nel dominio dell’affabulazione mentale,
giocosa e riflessiva. Perché, a ben guardare, si comprende subito
che la costruzione d’ogni opera è simile a un’iperbole enigmistica.
Non è un gioco da poco questo che trovate in “DA-ANTOlogiche
pop”,dove gli artisti mettono in atto, il loro interno e si
evidenziano e si sciolgono alcune tra le più importanti riflessioni
che spettano alla pittura dopo la glaciazione concettuale:
intervengono così sul nodo gordiano dell’elaborazione artistica
degli anni ottanta, ovvero la necessità di una saldatura tra i codici
della concettualità pop misto alla strada e il fare pittorico.
Poi, guardando ancora meglio nelle tante opere di Pompili
Catalani , scopriamo che all’interno d’ogni lavoro si stabiliscono
interazioni ulteriori che scavano ancora le leggi della
rappresentazione iconica, ed è questo il regno pieno della pittura
dove loro fondono leggerezza e rebus.